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Campionati e Risultati: NAZIONALI REGIONALI PROVINCIALI GIOVANILI    

L'UMBRIA E' ARANCIONE - La ripresa del calcio si complica

ENRICO FANELLI 

PERUGIA - Il verdetto del Ministero della Salute non ammette interpretazioni: l'Umbria, nella classificazione del rischio contagio da Covid 19, è passata da zona gialla a zona arancione. 

Tradotto in soldoni significa che, a partire da domani, verranno introdotte nuove restrizioni quali il divieto di circolare esternamente al proprio Comune di residenza se non per motivi validi (lavoro, salute etc), la chiusura di bar e ristoranti salvo asporto e tanto altro. Resta confermato il coprifuoco che tutti dovranno rispettare dalle 22 alle 5 del giorno successivo. 

Noi chiaramente ci chiediamo: che fine faranno i campionati giovanili? E' di questo che ci occupiamo e credo che l'interrogativo sia più che leggittimo. C'è chi ha giocato solo poche giornate, seppure infarcite di rinvii, come la Juniores Nazionale, che tra l'altro aveva già fissato i recuperi che a questo punto non verranno disputati. Altri invece, come i campionati regionali e provinciali, non hanno mai visto la luce (e aggiungo, chissà mai se la vedranno). 

E' molto difficile dare una risposta a questa domanda, se non impossibile. In un precedente articolo (LEGGI QUA) avevamo ipotizzato tre scenari per una ripartenza che si prospetta ancora più complicata da questa decisione del Ministero (che non sta sicuramente a noi giudicarla).

Proviamo però a rispondere a questo quesito, naturalmente con il beneficio d'inventario. Oramai sfumata la ripresa per il 24 di novembre e seguenti, è più probabile si possa realizzare lo scenario numero 2, vale a dire una ripartenza tra gennaio e febbraio 2021 delle competizioni giovanili. Appare difficile che si possa continuare con l'attuale format, si va verso la costituzioni di più gironi o più verosimilmente la disputa di partite di sola andata, come probabilmente si procederà in alcune regioni. E' la via più facile visto che in alcuni casi, come già detto, diverse giornate sono già state disputate.

La speranza c'è, visto che ieri è stata in pratica annunciata la scoperta del vaccino (perchè senza di esso, inutile girarci attorno, non si può ricominciare) e qualora non ci fossero intoppi sia nella produzione che nella distribuzione è più facile vedere la luce in fondo ad un tunnel in cui ci siamo infilati oramai da tanto troppo tempo. L'importante è che questa situazione, quanto prima, possa prendere una direzione ben precisa, perchè al di là dell'aspetto economico, c'è una cosa che va difesa a denti stretti: la passione dei ragazzi. Bisogna dunque ricominciare e con il vecchio metodo, quello pre covid. Perchè a lungo andare distanze, allenamenti singoli (tra l'altro consentiti solo ai maggiorenni) e quant'altro possono logorare. Che il calcio torni dunque ad essere veicolo di socialità, specie tra i più giovani, il prima possibile. 

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  Scritto da Enrico Fanelli il 10/11/2020
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