Vota il sondaggio

Inserisci la tua email per votare

Puoi votare solo una volta per questo sondaggio e la tua email deve essere valida.
La tua email non sarà resa ne pubblica ne visibile.

Consenso al trattamento dati:

Accetta il trattamento dei dati.

 
×
Campionati e Risultati: NAZIONALI REGIONALI PROVINCIALI GIOVANILI    

LE PAROLE DI SPADAFORA - Per il calcio la condanna definitiva?

Il ministro: "Non ci sono le condizioni per ripartire"

ENRICO FANELLI

PERUGIA - "Mi dispiace dare una notizia negativa ma non esistono le condizioni sanitarie per prevedere le riaperture, oggi non esistono le condizioni. Dobbiamo prepararci alla proroga delle chiusure, aiuteremo tutto il settore". Parole e musica di Vincenzo Spadafora, ministro dello sport, ospite in seconda serata della trasmissione di Rai Uno "Porta a porta". 

La domanda ora sorge spontanea: il calcio, nel nostro caso quello giovanile, che fine farà? Non sarà possibile dare una risposta e temo per molto tempo. Ma una deduzione, almeno parziale, credo sia possibile farla: la data della ripartenza (in alcuni casi dell'inizio) dei campionati giovanili che era fissata grossomodo per il 12 di dicembre non sarà rispettata. Le parole del ministro sono chiare: le chiusure verranno prorogate pressochè al 100%. 

Spadafora ha poi proseguito: "Allenatori e tecnici dei centri sportivi, ma anche chi lavora nelle palestre, nelle hall per esempio, avranno altri bonus dopo quelli di marzo, aprile e maggio. Da domattina la Società Sport e Salute erogherà il bonus di novembre da 800€, potrebbe essere così anche a dicembre. Pensiamo poi alle società e per loro ci sarà il "fondo perduto", per sopperire alla spese di affitto ma anche a quelle spese fatte per mettersi in regola nei mesi scorsi". C'è quindi la disponibilità del governo ad aiutare tutti i contesti che si troveranno inevitabilmente in difficoltà e sicuramente questo è l'unico aspetto veramente positivo di questa vicenda. 

Ma gli aiuti economici, da soli, non possono bastare a risolvere una situazione che giorno dopo giorno rischia seriamente di peggiorare sotto altri profili non certamente secondari. Le riaperture di settembre si sono rivelate una grande illusione e i protocolli di sicurezza si sono rivelati assolutamente insufficienti, anche se il contagio è avvenuto fuori dai centri sportivi (verità assolutamente inconfutabile). Verso la fine di ottobre, ecco le nuove chiusure. E' palese dunque i primi a soffrire di questa situazione saranno proprio i giovani: questa e l'età in cui si impara a socializzare e nello stesso tempo apprendere il giusto spirito di competizione. Il non sapere quando e soprattutto se tornare a giocare non farebbe altro che logorare la loro personalità. E il "contentino" degli allenamenti (tra l'altro consentiti solo ai maggiorenni) nelle modalità previste non può bastare a tamponare l'emorragia.

"Resta il sistema dei colori - ha così concluso Spadafora - e vale anche per lo sport. Nelle regioni gialle, arancioni e rosse non è possibile svolgere determinate attività e sarà difficile riaprire prima del 2021. Anche se tra due settimane i dati saranno migliori ci troveremo di fronte a mesi difficili e dovremo fare sacrifici, non sarà come in estate". Parole dunque che gettano pesanti ombre sulla ripresa/ripartenza dei campionati e lo spettro dell'annullamento della stagione si fa sempre più ingombrante.

La sensazione è che queste parole suonino come una sentenza di condanna o quasi e che servirà un miracolo. E' dunque fondamentale che ognuno faccia le istituzuioni politiche facciano la priopria parte, cioè che non ci siano ritardi e che i tempi della consegna dei vaccini, qualora fossero ritenuti affidabili, vengano rispettati in maniera rigida. Altrimenti il calcio e lo sport non professionistico (che ripeto, non può e non deve essere considerato in alcun modo attività NON ESSENZIALE) non può avere futuro. 

 

Print Friendly and PDF
  Scritto da Enrico Fanelli il 19/11/2020
Tempo esecuzione pagina: 0,04526 secondi